Manuale del cicloturista
La vita e' come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti (Albert Einstein)
Qualche consiglio prima di partire per un viaggio in bicicletta.
Non e' certamente un elenco completo, ma mi ha permesso di gestire serenamente situazioni anche complicate in ogni parte del mondo.
Controlli prima di partire.
- Lubrificare tutte le parti in movimento.
- Controllare la pressione e l'usura delle gomme, l'usura dei pattini o pastiglie freno, cavi freno e cambio, catena.
L'usura delle gomme e dei freni si vede a occhio.
Per la catena, esitono degli strumenti che vi dicono l'usura in base al suo allungamento, cioe', dato che una maglia e' lunga 1 pollice, 10 maglie misurano 254 mm (10 pollici); se e' piu' lunga, vuol dire che e' usurata e quinda va cambiata. A spanne, se avete percorso oltre 5.000 km, e' prudente cambiarla; dipende tantissimo da come l'avete trattata, se avete percorso strade polverose, pioggia, se l'avete pulita e lubrificata spesso, dalla "morbidezza" della vostra cambiata. Non cambiatela all'ultimo momento, perche' la catena nuova va "rodata" qualche decina di km, per evitare sorprese.
- Registrare freni e cambio e controllare che tutte le viti ed i dadi siano ben stretti.
- Pulire la bici. Utile per non sporcarvi se dovete caricarla in macchina o in treno, ma non e' indispensabile, tanto alla fine del viaggio sara' comunque zozza.
Attrezzi bici.
- Pompa.
- Camera d'aria di riserva, per cambiare velocemente quella forata e ripararla con calma. Per proteggerla dai maltrattamenti nel borsetto degli attrezzi, io la infilo in una vecchia calza in spugna di cotone.
- Leve di plastica per smontare e rimontare il copertone. Spesso i copertoni grossi da mountain bike si tolgono solo con le mani, mentre quelli piu' stretti da strada hanno bisogno delle leve.
- Kit ripara camera d'aria. Se e' passato molto tempo dall'ultimo utilizzo, controllare che il tubetto di colla non sia asciutto.
- Una pinzetta, per togliere una eventuale spina conficcata nel copertone, che ha causato una foratura, e che non vuol saperne di uscire.
- Un pezzo di copertone, ritagliato da uno vecchio, da usare in caso di emergenza in seguito ad una brutta lacerazione di un copertone, per esempio sopra un vetro o una pietra aguzza, da infilare tra camera d'aria e la lacerazione. Se siete per strada e non avete il pezzo di copertone, potete usate cio' che trovate in giro, per esempio un pacchetto di sigarette vuoto e schiacciato, dura molti km.
- Chiavi, brugole, cacciavite taglio e croce. Esistono ottimi attrezzi multifunzione che comprendono tutto, ma io mi trovo meglio con gli attrezzi singoli.
- Una pinza e' utile in mille situazioni.
- Smagliacatena, se non e' gia' compreso nel multifunzione, ed un paio di maglie di riserva, della stessa misura della propria catena. Come emergenza, in mancanza di smagliacatena, per far uscire i perni della catena qualche volta ho usato un chiodo robusto, un dado appoggiato a terra sotto il perno e come martello una grossa pietra.
- Tiraraggi e qualche raggio di riserva.
- Un cavetto di ricambio per il freno ed uno per il cambio. I cavi piu' lunghi, quelli per il freno ed il cambio posteriore, vanno bene anche per gli anteriori.
- Filo di ferro, fascette da elettricista e nastro adesivo, qualche volta fanno miracoli.
- Una scatoletta con viti, dadi e rondelle di varie misure.
- A seconda della destinazione, puo' essere utile un vecchio spazzolino da denti per pulire la catena ed un flaconcino di olio lubrificante.
- Uno straccio.
- Qualche guanto in lattice usa e getta.
Sicurezza e comodita'.
- Casco. Io lo uso sempre. Qualcuno non lo usa mai. I piu' creativi lo portano, ma preferiscono tenerlo legato al portapacchi per tutto il viaggio, non ho mai capito perche'.
- Luci anteriori e posteriori, catarifrangenti sui pedali e sulle ruote e magari gilet fluo. Meglio rendersi ben visibili.
- Catena e lucchetto. Se ruote e sellino hanno i bloccaggi rapidi, per scoraggiare i furti, puo' essere utile fermare quelli delle ruote con fascette stringitubo e sostituire il bloccaggio rapido del sellino con un bullone.
- Documenti di identita' (validi per l'espatrio).
- Fotocopia dei documenti nascosta da qualche parte, oppure acquisire con lo scanner i documenti e salvarli in una cartella web, ad esempio Dropobox. Se non conoscete dropbox, questo servizio vi mette a disposizione gratuitamente 2 giga di spazio web che si puo' sincronizzare con una cartella del vostro pc; in pratica tutto cio' che mettete in questa particolare cartella del vostro pc, viene salvato automaticamente anche sulla cartella web e lo potete accedere da qualsiasi pc; utile anche per tenere sincronizzati differenti pc. Se vi registrate a dropbox utilizzando il mio invito, sia voi che io riceviamo 250 mega di bonus in aggiunta ai 2 giga iniziali.
- Cartine geografiche, magari in fotocopia, che sono piu' comode da consultare e da scarabocchiare. L'ideale sono le 1:50.000 o le 1:100.000, ma io ne faccio volentieri a meno. Le studio prima di partire, servono per iniziare a sognare, ma poi mi piace lasciarmi trasportare dal viaggio. Molte volte i suggerimenti dei ciclisti e delle persone incontrate per strada ci hanno riservato piacevolissime sorprese.
- Bussola. Molte strade secondarie sono prive di indicazioni e non passa nessuno a cui chiedere aiuto, per cui non rimane che la bussola.
- Un dizionarietto / frasario delle lingue dei paesi attraversati. I ciclisti percorrono strade poco trafficate, attraversano piccoli paesi in cui nessuno parla una lingua straniera. In ogni caso, un semplice saluto nella lingua locale accende un sorriso, suscita simpatia, apre le porte.
- Piccolo pronto soccorso: disinfettante, cerotti, garze, fasce tubolare, antizanzare...
- A seconda della destinazione: spray al peperoncino, oppure petardi, o solo qualche pietra in tasca, per tenere a distanza di sicurezza cani o altri animali.
- Qualche metro di cordino torna utile in piu' situazioni: stendere il bucato (portate anche qualche molletta), legare provvisoriamente una sacca il cui gancio ha ceduto, oppure trainare la morosa che non ce la fa piu'... ;-) ;-) ;-).
- Una mantellina antipioggia. Basta una mantellina leggera, per pioggie di modesta intensita' e breve durata. I completi antipioggia pesanti, effettivamente trattengono bene l'acqua, ma anche l'aria ed il sudore, per cui dopo un po', invece che inzuppati di pioggia, vi trovate inzuppati di sudore. Morale: se piove poco, mantellina; se piove a dirotto, meglio fermarsi.
Dubbi.
- Portapacchi con sacche o zaino in spalla?
Per la maggior parte dei viaggi meglio il portapacchi con le sacche appese ai lati, perche' lo zaino dopo un po' comincia a pesare ed a far sudare la schiena.
Solo per percorsi particolarmente impervi, allora e' meglio lo zaino, che offre maggiore stabilita' e controllo della bici.
- Pedali automatici, con puntapiede o senza sistema di ritenuta?
Fate come vi trovate meglio. Io pedalo in scarpe da tennis senza alcun aggancio e solo nei viaggi piu' impegnativi uso i pedali automatici; qualcuno invece si trova bene con i puntapiedi.
- Ce la faro'?
Un minimo di allenamento in bici e' indispensabile, ma niente di esasperato. In questo tipi di viaggi, conta soprattutto la motivazione, perche' si pedala piu' con la testa che con le gambe.
- Mi fara' male il sedere?
Si, e questo e' l'unico motivo per cui ogni tanto ci vuole un giorno di pausa.
Per alleviare arrossamenti e dolori: sella e pantaloncini da ciclista di buona qualita' e spalmare mattina e sera una pomata a base di ossido di zinco, di quelle usate per i sederini d'oro dei bambini.
- Trovero' da dormire?
Due ciclisti trovano sempre un posto dove dormire, forse perche' fanno pena... Per cui, se viaggiate in pochi, non serve che vi stressiate a programmare minuziosamente le tappe ed a prenotare i posti dove fermarvi, perche' poi siete obbligati a seguire il programma stabilito, anche non vi piace o se piove.
Io scelgo un itinerario di massima, e poi mi fermo dove mi piace, quando sono stanco, dove mi sorprende la pioggia, senza farmi scrupoli dal cambiare idea. Nel nostro viaggio Trieste - Vienna, fino a meta' percorso non avevamo ancora deciso se andare a Vienna oppure Budapest.
- Quanto bagaglio portare?
Meno possibile. Viaggiare "leggeri" permette di fare piu' strada e meno fatica, ma significa anche lasciare a casa cellulare, smartphone, tablet, gps... e con essi problemi, pensieri, preoccupazioni e (pre)giudizi. Liberarsi dal superfluo infonde calma e rende liberi. E nella mente vuota, i silenzi si caricano di significato. Per riscoprire che in ogni paese ci sono valori che ci accomunano e differenze che ci arricchiscono.
Consiglio finale.
- Nessuna fretta. In bicicletta, la vacanza e' il viaggio, non la destinazione.
by Alessio
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